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Riqualificazione parchi della Costituzione e della Repubblica e dell’Allea

Abbiategrasso [IT]

2013 

 

with D.Gotti, L.Mappelli, F.Sartorato

competition partecipation

Reinterpretare la città a partire dal fossato

Il fossato, luogo in negativo della città, rappresenta un’occasione unica ed irripetibile per riavviare quel desiderato rapporto tra uomo e natura. 

Ci immaginiamo questo luogo, limite delle due città, vecchia e nuova, come ponte tra le due, uno spazio che tenti di riattivare alcune dinamiche latenti che la città pone in essere.  

Abbiategrasso è situata all’interno di un particolare contesto territoriale caratterizzato ancora dalla forte presenza di un paesaggio che si configura sottoforma di un sistema agricolo compatto e uniforme. Il territorio che si osserva attorno alla città si manifesta secondo un preciso e geometrico ordine dei campi coltivati, filari di alberi, canali per l’irrigazione e strade vicinali. Tale conformazione è il risultato finale di un processo evolutivo molto lungo che ha come obiettivo quello di valorizzare al massimo la potenzialità produttiva di tali territori. In questo contesto la natura assume il ruolo di protagonista assoluta andando a caratterizzare la tipologia di coltivazioni che viene applicata ai singoli appezzamenti agricoli. Qui, essa si configura sottoforma di grandi estensioni monoculturali che creano una contraddittoria contrapposizione tra la grande quantità di specie vegetali e scarsa complessità biologica delle stesse.
Per quanto riguarda il comparto cittadino, qui si osservano le tipiche configurazioni urbane degli elementi naturali che si manifestano sottoforma di filari di alberi, aiuole, parchi e giardini. In tale contesto la componente naturale assume ruolo di elemento urbanistico di composizione della città in stretta assonanza con gli elementi antropici presenti all’interno della città. 
In questa situazione vi è la necessità di creare un contesto in cui sia possibile creare un rapporto tra uomo e natura diverso, in cui i due elementi siano posti sullo stesso piano e che la sua fruizione divenga una esperienza di conoscenza, percezione e rispetto nei confronti della stessa. Un contesto in cui sia di nuovo possibile poter vedere crescere liberamente le piante e capire le naturali dinamiche evolutive connesse alle stagioni creando un nuovo livello di consapevolezza al visitatore. 
Questo rapporto verrà sviluppato nel progetto proponendo tre diverse configurazione della natura per ciascuno dei tre parchi interessati dal progetto (Repubblica, Costituzione e Allea).
Per quanto riguarda invece le dinamiche di carattere urbano tra città e fossato, assistiamo oggi ad un contradditorio rapporto di vicinanza (fisica) che però si contrappone ad una lontananza di carattere funzionale. 
Il rapporto di lontananza che esiste tra i due elementi avviene a causa di una quasi totale chiusura dei fronti urbani della città nei confronti del fossato e anche dove tale continuità è interrotta, vi sono degli elementi come muri e ringhiere a negare questo collegamento.  
L’idea progettuale che vogliamo esprimere si basa sulla volontà di interrompere tale chiusura presente tra fossato e città andando ad aprire dei passaggi di collegamento tra i due elementi ogni qual volta siano presenti degli elementi urbani che lo permettono (percorsi, corti interne, edifici pubblici) dai quali si potrà accedere ad un elemento infrastrutturale che attraversa l’intero fossato longitudinalmente. 
Tali aperture rappresentano passaggi attraverso i quali si potrà attivare alcuni fronti, oggi retri della città, creando un fronte urbano in stretta interazione col parco. All'opposto, il fossato entra in città riqualificando alcune strade oggi marginali così da formare nuovi assi di penetrazione alla città.
Senza fossato non c'è città e viceversa.

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