MARCO   ZANINI 

L'importanza di coprogettare.
 

Ho avuto il privilegio di guidare tre coppie nel percorso per realizzare il loro sogno di condividere uno spazio abitativo. Il nostro punto di partenza? Un edificio da ristrutturare in vendita nella provincia di Lecco, pronto a diventare il palcoscenico del loro nuovo inizio.
 

La prima domanda che ci siamo posti è stata fondamentale: "Quanto spazio vi serve?". Inizialmente, la risposta sembrava essere unanime: tutti desideravano ampi 120/150 mq di locali. Ma attraverso l'uso di strumenti partecipativi e una riflessione condivisa, ci siamo resi conto che forse la soluzione non era così evidente. Grazie a diagrammi composti da fogli quadrati e fili, abbiamo iniziato a tessere le relazioni tra gli spazi, comprendendo appieno le potenzialità dell'edificio e l'importanza di inserirci senza stravolgerne l'essenza. Questo approccio non solo ci ha permesso di risparmiare e di rispettare l'integrità dell'edificio, ma ha anche rivelato l'opportunità di ridefinire i concetti di spazio privato, semiprivato e condiviso.

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Una provocazione audace ha accellerato il nostro percorso: perché le abitazioni dovrebbero limitarsi a servire esclusivamente le esigenze familiari? Perché non potrebbero offrire servizi alla comunità o fungere da punto di riferimento per il quartiere? Questa riflessione ha aperto un nuovo mondo di possibilità, sfidando le convenzioni tradizionali e stravolgendo la nostra idea di casa.
 

Nonostante il progetto preliminare non abbia visto la luce in una realizzazione concreta, l'esperienza è stata preziosa. Abbiamo sperimentato la potenza della co-progettazione, dove gli strumenti diventano catalizzatori di idee e le persone si trasformano in veri e propri creatori del proprio ambiente. Questo processo non solo ha arricchito il mio bagaglio professionale, ma ha anche rafforzato il legame con i committenti aprendo la strada a nuove possibilità di collaborazione e innovazione.